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Domenica 24 aprile 2022 ore 15:00 il convegno a cura della Provincia di Belluno sulla pesca e le esperienze gestionali della Provincia montana di Sondrio

Roberto Padrin – Presidente Provincia di Belluno

Caccia pesca natura è stata l’occasione per affrontare alcuni temi di stretta attualità e ringrazio Longarone Fiere per averci dato questa occasione. Di incontrare i presidenti delle province interamente montane di Sondrio e di Verbano Cusio Ossola, che con Belluno sono le tre province riconosciute dalla Legge Delrio per avere una sorta di specificità. Una specificità che però al momento non ha trovato ancora concretezza, per cui oggi abbiamo ribadito attraverso un protocollo di intesa, che abbiamo stipulato nei mesi scorsi, quelle che sono le nostre richieste e che porteremo avanti attraverso L’UPI (Unione delle Province d’Italia) al governo.
C’è bisogno di avere delle risorse straordinarie per riuscire a garantire la messa in sicurezza del nostro territorio, soprattutto legato alla viabilità e ad alcune zone che sono decisamente in difficoltà. Quindi questa è stata l’occasione all’interno di un contesto come quello di Caccia Pesca Natura. Che devo dire oggi mi ha reso felicissimo, perché ho visto veramente un grandissimo pubblico ed è anche stata l’occasione per affrontare temi di stretta attualità come quelli della caccia sotto vari aspetti e anche della pesca.
La pesca in particolare la considero una straordinaria opportunità anche dal punto di vista economico e turistico per la Provincia di Belluno. Abbiamo corsi d’acqua straordinari, abbiamo un’organizzazione dei bacini di pesca invidiata da tutti e quindi la mia è anche una sorta di promozione del territorio bellunese da questo punto di vista.

Alessandro Lana – Presidente Provincia di Verbano Cusio Ossola

Oggi ho avuto l’onore di essere ospitato qui dal mio collega di Belluno.Noi siamo tra le tre province a specificità montana d’Italia insieme a Sondrio. Ci siamo confrontati su alcune tematiche, su un protocollo di intesa che invieremo a diversi ministeri e sul quale chiederemo, in particolare, l’allungamento della partecipazione alla manovra statale per liberare dei fondi importanti per le nostre province. Quindi siamo qui per lavorare in sinergia e contemporaneamente a conoscere le rispettive buone pratiche che derivano dalle nostre province. Oggi nello specifico siamo qui ad ascoltare la gestione della pesca da parte della provincia di Sondrio, che è un modello che si potrebbe replicare, e quindi siamo ben felici di ascoltare i colleghi. Per il resto siamo sempre in contatto e cercheremo di portare avanti istanze comuni, che ci vedano riconosciuta questa peculiarità di province montane che abbiamo solo noi in tutta Italia.

Elio Moretti – Presidente Provincia di Sondrio

Le nostre tre province, di Sondrio, Belluno insieme a quella di Verbania, come tutti sapete, sono tre province interamente montane, che solo se cammineranno insieme potranno cercare di ottenere quei risultati, a mio parere dovuti.
Stiamo portando avanti questa battaglia da tempo, siamo assolutamente determinati, lo facciamo per i nostri territori. È una battaglia che stiamo facendo per i nostri cittadini. Quindi, siamo assolutamente sicuri e convinti che i nostri cittadini da questo punto di vista non potranno che sostenerci ed essere dalla nostra parte. Prima di tutto bisogna crederci, e in questo siamo tutti d’accordo e ci crediamo. Sono battaglie legittime, perché comunque non facciamo altro che rifarci a quanto riportato all’interno della legge Delrio. Quindi non chiediamo niente di particolare, niente di stravolgente. Chiediamo solo che ci venga riconosciuto quello che ci è dovuto. Quindi lo facciamo con la convinzione di poter portare a casa dei risultati. Risultati non certo per noi, ma per i nostri territori, importantissimi, ma proprio perché interamente montani un po’ complicati. Speriamo di ottenere questi risultati, perché abbiamo bisogno di queste risorse e di tutte queste possibilità per poter continuare a gestire al meglio i territori che siamo chiamati oggi ad amministrare.

Carlo Rapicavoli – Direttore UPI Veneto

In occasione della manifestazione in questi giorni a Longarone, si è approfittato per organizzare un incontro fra le tre province interamente montane: Sondrio, Verbano-Cusio-Ossola e Belluno. Per affrontare insieme le tematiche e le specificità di queste tre province.
Ci sono delle norme di legge che sono per la tutela del territorio montano che purtroppo non sono state valorizzate. Già dalla legge Delrio che ha modificato fortemente il ruolo delle province penalizzandole – adesso si sta tornando indietro con le modifiche del Testo Unico – c’era una norma che riconosceva una particolare autonomia e la specificità delle tre province montane. Adesso con il protocollo fatto oggi, ma che segue tutta una serie di iniziative che come UPI abbiamo negli anni sostenuto fortemente, si sta cercando di chiedere al Governo un effettivo riconoscimento di questo ruolo, per la peculiarità del territorio, per le specificità delle funzioni che vengono svolte da queste tre province in vari ambiti. Oggi abbiamo affrontato i temi dei dissesti idrogeologici e della viabilità e legandoci al tema della manifestazione di questi giorni, della caccia e della pesca, mettendo come spunto di riflessione la gestione della pesca che ha la provincia di Sondrio come buona pratica. Ma è stata l’occasione, uno spunto, anche per mettere insieme una serie di questioni, che ormai non sono più rinviabili. Per dare l’opportunità a questi territori penalizzati da certi punti di vista di avere un ruolo effettivo, di poter valorizzare le loro funzioni. Contiamo che, visto l’impegno a più riprese espresso dal Governo, in una prossima riforma, che dovrebbe andare al Consiglio dei ministri a breve del Testo Unico degli Enti Locali, si possa finalmente riconoscere questa specificità. Dando il ruolo, a queste tre province, che meritano, per un rilancio del territorio, per il ripopolamento di alcune zone che stanno per essere abbandonate, per la valorizzazione delle attività proprie dei luoghi. Quindi speriamo che questa ulteriore iniziativa possa sollecitare ulteriormente questa risposta che ci attendiamo.

Filippo Sitran – Presidente Federazione Bacini di Pesca Dolomiti-Belluno

Oggi per noi è un’occasione di incontro particolarmente importante, perché abbiamo la possibilità di confrontarci con la provincia di Sondrio e quella di Verbania nell’ambito pesca.
Hanno portato avanti un modello gestionale leggermente diverso da quello che noi abbiamo attuato in questi 30 anni di carta ittica in provincia di Belluno. Vogliamo quindi prendere quello che di buono c’è stato nella loro gestione, e se possibile portarlo anche da noi, in modo da migliorare e rendere più proficuo il rapporto con la provincia che da sempre contraddistingue il mondo pesca.

Pier Paolo Gibertoni – Tecnico Provincia di Sondrio

Il modello Valtellina, o Provincia di Sondrio, è di certo un modello molto interessante, poiché di fatto è una visione, è una gestione unitaria delle acque e dei reticoli idrografici provinciali. È anche una situazione molto particolare, perché la provincia di Sondrio racchiude bacini idrografici sia reniani con la Val di Lei, sia danubiani col bacino Spöl di Livigno, e ovviamente padani con i bacini di Adda e Mera. Questa gestione così diversificata ha necessitato nel tempo la dotazione di impianti ittiogenici al fine di produrre le specie di riferimento per questi bacini. È una gestione della risorsa pesca comune. Comune perché i territori ovviamente diversificati debbono poter andare nella medesima direzione, sia dal punto di vista normativo e anche dal punto di vista strategico. In questo la provincia montana di Sondrio rappresenta una particolarità per la regione Lombardia, ma di fatto è anche un’eccellenza. Questa eccellenza può essere effettivamente spesa nei rapporti che esistono tra Provincia di Sondrio e Regione e tra Provincia di Sondrio e Unione Pesca Sondrio (l’Unione Pesca Sondrio riunisce tutte le associazioni e tutti i club presenti nella provincia di Sondrio).

Giorgio Lanzi – ex Dirigente della Provincia di Sondrio

Oggi sono stato chiamato per parlare del modello dell’Unione Pesca della provincia di Sondrio. Nell’ambito di quello che è la nostra provincia per quanto riguarda il settore e l’ambito della pesca. Il modello dovrebbe essere un modello di riferimento anche per la provincia di Belluno, che da quanto mi è stato detto ha una serie di problemi relativamente al discorso dei bacini di pesca. Invece noi abbiamo una gestione unitaria per tutta la provincia e questo ci facilita molto nel compito della gestione, sia sotto il profilo della gestione dell’incremento della fauna ittica che la conservazione degli habitat naturali. Posso dire che abbiamo un bacino di utenza, come numero di soci, di 7.500 pescatori, di cui 3.500 vengono dalle altre province d’Italia e dall’estero. È una gestione che è stata fatta in forma autonoma dal 1973. Nel 2023 compiamo circa 50 anni di gestione, rinnovata ogni 10 anni dalla provincia di Sondrio in forma autonoma, nel rispetto di quelli che sono i dettami della legge regionale e delle norme nazionali in materia di pesca, che ne disciplinano l’esercizio.
Il nostro bacino idrografico è importante, secondo dopo la Valle d’Aosta. Abbiamo circa 1.350 km di acque correnti, 110 laghi alpini naturali e 48 dighe dislocate su tutto il territorio. La nostra provincia, come la provincia di Belluno e la provincia di Verbano-Cusio-Ossola, è interamente montana. Quindi è riconosciuta dalla riforma Delrio. In quest’ottica si sta cercando una collaborazione diretta per andare tutti nel senso di una gestione unitaria, scambiandoci anche dei modelli di gestione, che non riguarderanno solo la pesca, ma anche la viabilità e il turismo. Visto e considerato che noi siamo province a vocazione turistica, dove la nostra maggiore voce del PIL provinciale è dettata dal turismo.

 

Il convegno integrale qui:

 

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