Agrimont 2022 – Domenica 27 marzo. Visita a sorpresa del Ministro per i Rapporti con il Parlamento, l’On. Federico D’Incà, accompagnato dal Presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin.
Dopo aver visitato numerosi stand ed essersi confrontato con moltissimi espositori e visitatori, per il Ministro D’Incà “la parola chiave è entusiasmo. Persone che non vedevano una fiera da moltissimo tempo e non vedevano l’ora di potervi partecipare. Ho visto espositori che hanno accolto questo entusiasmo cercando di dare un ulteriore contributo all’agricoltura di montagna con questa 41a edizione. Un momento molto importante per ritrovarsi faccia a faccia, perché genera voglia di andare avanti, di rinnovarsi, di continuare a credere nell’agricoltura di montagna, che è sempre più centrale nel dare prodotti innovativi e biologici, capaci di trovare mercati nuovi in questo mondo che non aspetta altro per valorizzare le nostre bellissime montagne”.
Il Ministro si è espresso anche sulla situazione attuale. “Per quanto riguarda l’incendio, ho avuto modo di seguire questa situazione difficile in diretto contatto con i comandi locale e nazionale dei Vigili del Fuoco. Oggi credo che stiamo arrivando in qualche modo alla risoluzione, ma d’altro canto resta la siccità che è collegata a degli eventi climatici che impattano anche pesantemente sull’agricoltura. Sempre di più il clima diventerà centrale nel futuro del nostro pianeta. L’agricoltura è la prima a risentirne. Ecco perché la vera guerra da fare non è quella tra i popoli e le nazioni, ma la guerra nei confronti del cambiamento climatico. Dobbiamo contribuire in qualche maniera insieme a proteggere e a difenderci. Gli aspetti del 2050, il surriscaldamento globale, gli obiettivi individuati al G20 e della COP26 sono centrali per quanto riguarda l’aspetto di Governo, e sono centrali anche nel PNRR dove sono messi a disposizione 60 miliardi di euro per le energie rinnovabili e far sì che il nostro Paese e il nostro pianeta possano continuare e prosperare”.
Per il Ministro D’Incà Longarone Fiere Dolomiti svolge un ruolo fondamentale e soprattutto deve affermarsi sempre più quale punto strategico d’informazione e formazione per il territorio. “La fiera è un luogo di ritrovo, ma deve diventare un luogo di conoscenza, di informazione. Spiegare quali opportunità vi sono a livello mondiale e quali il nostro Paese mette a disposizione. Anche nel cambio dei macchinari. Industria 4.0 per l’agricoltura è stata significativa per dare nuovo valore e nuovo slancio al settore. Dall’altra parte vogliamo sempre più che i giovani diventino non soltanto agricoltori, ma agricoltori 4.0, con la capacità di fare marketing, con conoscenze, sapendo che da loro passa in gran parte il rispetto e anche l’aiuto nei confronti della parte politica, per comprendere le esigenze del territorio e poterlo proteggere. In pratica bisogna lavorare costantemente insieme. Questa è l’unica possibilità che ci è data in questo momento per salvaguardare il nostro bellissimo pianeta”.