Arriva la classificazione come quella degli hotel. Confagricoltura e Agriturist Veneto spiegheranno in un convegno a Longarone cosa cambia per le strutture e quali saranno i vantaggi
Entro il 30 settembre tutti gli agriturismi del Veneto dovranno avere una classificazione di qualità che sarà contrassegnata dai girasoli. Una novità importante, adottata dalla Regione Veneto in seguito a una legge nazionale, che servirà a dare ai turisti un’idea complessiva di massima della struttura fotografando il livello di comfort, la varietà dei servizi offerti e la qualità del contesto ambientale (natura, paesaggio, tranquillità) che ciascuna azienda è in grado di offrire.
Di questo si parlerà nel convegno “La classificazione degli agriturismi veneti” promosso da Confagricoltura Veneto e Agriturist Veneto a Longarone (Belluno), che si svolgerà sabato 5 ottobre alle 9 nella sala incontri del padiglione A2, nell’ambito di Expo Dolomiti Outdoor di Longarone Fiere, manifestazione dedicata agli operatori del settore turistico delle Dolomiti. Interverranno Federico Caner, assessore al Turismo della Regione Veneto; Lodovico Giustiniani, presidente di Confagricoltura Veneto; Leonardo Granata, presidente di Agriturist Veneto, l’europarlamentare Herbert Dorfmann e alcuni tecnici della Regione Veneto. Moderatore Edoardo Comiotto.
Granata spiegherà il significato e la strategia della nuova classificazione nazionale degli agriturismi, come anticipa: “Come avviene con gli alberghi, la classificazione delle aziende agrituristiche potrà rappresentare, con un sistema univoco di requisiti, punteggi e soglie di accesso, il contesto di accoglienza, che rappresenta una delle attese più significative di chi sceglie l’agriturismo per le proprie vacanze – spiega -. A differenza degli hotel, i parametri adottati sono attinenti al mondo rurale. Ogni azienda sarà caratterizzata da una classe, da 1 a 5 girasoli, rappresentata da un’apposita simbologia. È uno strumento che consentirà di valorizzare chi lavora bene e cura la qualità. Attenzione, però: la classificazione verrà data solo alle strutture che offrono ospitalità, non a quelle che fanno solo ristorazione”.
I requisiti sono ordinati in sette sezioni tematiche: contesto aziendale e paesaggistico, requisiti generali e di gestione, servizi e dotazioni degli alloggi, servizi e dotazioni dell’agricampeggio, ristorazione e somministrazione, servizi ed attività ricreative, attività agricole e di produzione tipica. La classificazione viene fatta dalle aziende agrituristiche e sarà poi validata dalla Regione. Il numero più alto di girasoli indica l’eccellenza.
Il punteggio di 4 girasoli sarà assegnato alle aziende che curano armonicamente il comfort e la caratterizzazione agricola e naturalistica dell’accoglienza, mettendo a disposizione dell’ospite un complesso di attrezzature e servizi di livello elevato in un contesto paesaggistico-ambientale eccellente. Nella categoria 5 rientreranno gli agriturismi che presentano particolari eccellenze nella prestazione dei servizi, nelle peculiarità del contesto paesaggistico-ambientale e nell’evidenza della caratterizzazione agricola e naturalistica dell’ospitalità. Tutte le strutture saranno dotate di cartellonistica in cui sarà indicato il logo di Agriturismo Italia, il marchio di settore che contraddistingue le aziende agrituristiche regolarmente operanti in base alle leggi e alle normative.
Il Veneto ha una grande attrattività turistica, forte di 53.428 strutture ricettive (alberghiere e extralberghiere) per oltre 700.000 posti letto. Gli agriturismi sono 1.484, di cui 696 offrono anche un servizio di ristorazione e 100 fanno agricampeggio (dati della Regione Veneto gennaio 2019). Verona è prima in Veneto per numero di strutture (421), seguita da Treviso (309), Vicenza (243), Padova (191), Venezia (136), Belluno (130) e Rovigo (54).
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