Riflettori sul cambiamento climatico e approfondimenti tematici su fauna selvatica e zootecnia di montagna
Per la 21. edizione, grande partecipazione delle scuole con il concorso “Adotta un corso d’acqua, adotta un pesce”
Ci sarà l’attualità al centro di “Caccia, pesca, natura”, dal cambiamento climatico al ripopolamento dei corsi d’acqua dopo la tempesta Vaia, dalla presenza del lupo alla convivenza con la zootecnia di montagna. L’edizione numero 21 della mostra nazionale di prodotti e servizi per l’attività venatoria, alieutica e dell’outdoor sarà di scena a Longarone Fiere Dolomiti dal 14 al 16 aprile, con 93 espositori provenienti dalle regioni italiane e da tre Paesi esteri (Germania, Finlandia e Ungheria).
«È una fiera nata ventuno anni fa da un’intuizione di un bellunese, Luigino David. Questo dimostra la frizzantezza delle persone che abitano, anche faticosamente, la nostra provincia. E a più di vent’anni da allora, rappresenta ancora un momento qualificante per Longarone Fiere Dolomiti e per il territorio bellunese» ha spiegato in conferenza stampa Michele Dal Farra, presidente dell’ente fieristico. «Come per Agrimont, anche questo appuntamento vuole puntare sugli approfondimenti ed esaltare le specificità e le eccellenze che il Bellunese sa esprimere. Quindi non si parlerà solo di caccia e pesca, ma più in generale di ambiente. La natura, che è la terza parola del titolo della fiera, sarà centrale».
“Caccia, pesca, natura” si aprirà venerdì 14 aprile con un convegno su “Fauna selvatica e agricoltura”, in cui la Provincia tratterà il tema del controllo di corvidi e cinghiali, animali selvatici che provocano danni alle coltivazioni. Poi, sabato mattina verrà proposto un incontro sull’impatto dei cambiamenti climatici sulla biodiversità (sempre a cura della Provincia). Mentre al pomeriggio la Regione Veneto – presente con un suo stand istituzionale – parlerà del progetto di ripopolamento della fauna ittica a seguito dei danni della tempesta Vaia, e anche di lupo e di convivenza con le attività zootecniche e la pratica malghiva, in una visione di collaborazione tra mondo venatorio e associazioni agricole per la prevenzione dei danni.
Domenica, oltre all’ormai tradizionale report della stagione venatoria, anche la prima edizione del concorso di disegno “Adotta un corso d’acqua, adotta un pesce”, dedicato ai ragazzi delle scuole bellunesi e curato dalla Federazione dei bacini di pesca bellunesi, con il presidente Filippo Sitran e il segretario Claudio Canova, e la Fondazione Fantastiche Dolomiti.
«Per la Provincia di Belluno, “Caccia, pesca, natura” è un momento importante, perché ci permette da un lato di valorizzare il mondo venatorio e i bacini di pesca, che rappresentano un alleato importantissimo nella tutela del nostro ambiente montano. Dall’altro lato, è un’occasione di confronto e di approfondimento su tematiche che vanno ben oltre la caccia e la pesca» ha detto il presidente della Provincia, Roberto Padrin. «Quest’anno in particolare abbiamo deciso di puntare l’attenzione sul cambiamento climatico, tema di stretta attualità che necessita di un approccio il più possibile scientifico. Un tema che è stato al centro dell’ultima edizione di Frammenti, rivista scientifica edita dalla Provincia. E che sarà centrale anche nei convegni che andremo a proporre nei tre giorni di Fiera. Inoltre, abbiamo coinvolto i ragazzi con il concorso di disegno, proprio perché vogliamo renderli partecipi e protagonisti della cultura ambientale di cui la fiera è vetrina».
Nei tre giorni di “Caccia, pesca, natura” sarà attivo anche uno spazio dedicato alla tassidermia, con il 19. Concorso nazionale, curato dall’ATI e dal sempre presente Iginio Bressan. Mentre un padiglione ospiterà la 26. Festa del cacciatore, coordinata da Raffaele Riposi e Armando David. Non mancheranno infine le tradizionali gare di pesca sul Piave e in laghetto, e la possibilità di provare le carabine ad aria compressa in un piccolo poligono ricavato negli spazi della fiera.