Le diverse Associazioni di categoria, Confagricoltura, CIA e Coldiretti, si sono riunite ieri, sabato 19 marzo, ad Agrimont in un convegno in cui hanno portato le istanze del mondo agricolo bellunese, e del mondo agricolo montano in generale, all’attenzione della Regione Veneto. Al centro dell’incontro una tematica molto cara all’agricoltura di montagna: la sostenibilità ambientale ed economica delle aziende agricole. La Regione dalla sua ha portato l’esperienza di due tecnici, Franco Contarin e Pietro Salvadori, che hanno spiegato agli agricoltori quale sarà la nuova PAC – Politica Agricola Comune – e soprattutto quali potranno essere le ricadute sul PSR – Piano di Sviluppo Rurale – da qui ai prossimi anni.
A moderare l’incontro Chiara Bortolas del Consiglio di Amministrazione di Longarone Fiere Dolomiti che ha sottolineato come l’evento sia servito anche a fare un “un recap sulla situazione attuale del mondo agricolo che vive inevitabilmente le difficoltà legate al momento storico attuale, dall’uscita da una pandemia ai riflessi di una guerra a noi vicina. Si è capita però l’importanza di tornare a produrre anche in territorio bellunese determinati tipi di prodotti, in modo da non far mancare nelle nostre stalle e nelle nostre aziende le materie prime, evitando così di pagare ulteriormente i prodotti”.
Il convegno di oggi è focalizzato quindi sui temi relativi al sostegno da parte della Regione all’agricoltura nelle zone montane e in particolare su alcuni strumenti messi a disposizione dalla PAC, soffermandosi sulle misure agroambientali del PSR, le indennità per le zone montane e su una serie di misure che riguardano il ricambio generazionale, l’insediamento dei giovani agricoltori e gli investimenti in innovazione e ammodernamento da parte delle aziende.
“In particolare, con lo strumento del PSR – evidenzia il direttore di Adg FEASR, Franco Contarin – la Regione del Veneto ha dato un segnale concreto di attenzione alle zone montane e all’imprenditoria agricola che è un importantissimo presidio per la sicurezza di tutto il territorio regionale. Sulle misure che ho citato, ben oltre il 40% delle risorse programmate a favore dell’intera regione del Veneto sono state concesse, e in gran parte erogate, proprio alle imprese agricole di montagna”. Questi sono i dati relativi alla programmazione 2014-2020 del PSR, ormai nella sua fase conclusiva. Una programmazione che ha visto finanziate ben oltre 10.000 imprese e operatori della zona montana del Veneto. Contarin esprime, da parte della Regione, analoga intenzione anche per la programmazione che inizierà dal 1° gennaio 2023, che in questo momento sta definendo i contenuti tecnici delle nuove misure. “Il convegno di oggi – conclude Contarin – sicuramente ha fornito interessanti osservazioni, spunti e suggerimenti da considerare in questa fase di perfezionamento dei nuovi strumenti”.
Mentre oggi, domenica 20 marzo, grande spazio al mondo apistico con il convegno organizzato da Apimarca nel Centro Congressi di Longarone Fiere Dolomiti, appena ristrutturato e adeguato alle più stringenti normative anti covid-19. Due approfondimenti tecnici di grande attualità e importanza, non solo per le api, ma per tutto il sistema ambiente. Ad aprire l’intervento della dott.ssa Katia Zanatta, biologa e ricercatrice indipendente: “Biodiversità e attività umane: contrapposizioni e sinergie”. Durante l’esposizione è stato sottolineato il legame tra il concetto di evoluzione e biodiversità, e come questo incida sui servizi ecosistemici, raccolti a loro volta dal sistema socioeconomico. “Purtroppo – sottolinea la Zanatta – spesso si bada più all’aspetto economico, andando a danneggiare gli ecosistemi stessi, che sono molto sensibili ai trattamenti chimici e fisici. Quindi, fenomeni come asporto di suolo, movimentazione di terra, inquinamento da pesticidi chimici e cambiamenti climatici, portano ad un progressivo deterioramento dello stato di conservazione per la maggior parte della flora e della fauna terrestre”. Quindi l’importanza dell’impollinazione, la quale gioca un ruolo fondamentale nell’agricoltura, si può individuare in una scorretta pratica agricola, la causa principale di danneggiamento della biodiversità con la conseguente frammentazione degli habitat e la perdita degli impollinatori, costringendoli a migrare lasciando spazio a sostitutive specie aliene.
A seguire l’intervento della dott.ssa Cecilia Costa, primo ricercatore presso il CREA – Centro di Ricerca Agricoltura e Ambiente – sulle “Api locali per un’apicoltura sostenibile”. Per la Costa “Un’apicoltura sostenibile ha come obiettivi un giusto sostentamento per gli apicoltori e la sicurezza dell’ambiente e dei consumatori”. In questo sono le api locali che possono giocare un ruolo importante. Alla base un’analisi dell’apis mellifera, e più specificamente delle sottospecie italiane, studiando la loro evoluzione nel tempo e nell’ambiente in cui vivono. Inoltre, ulteriori informazioni sono state raccolte durante il recente studio EURBEST condotto sulla resistenza alla Varroa, in cui è emersa la possibilità di selezionare delle api per ottenere caratteri di resistenza a questo acaro parassita.
Grande attesa per il secondo fine settimana di Agrimont, 25-26-27 marzo, per una grande esposizione di macchine, attrezzature e prodotti dedicati all’agricoltura in pendenza, ma anche per i tanti eventi, presentazioni, approfondimenti in programma.
I convegni ospitati ad Agrimont 2022 sono disponibili online sul portale del Forum dell’Agricoltura di Montagna: https://forum.agrimont.it