Ad Agrimont un venerdì 25 marzo dedicato interamente al settore forestale e alla filiera del legno.
In Area Incontri con il convegno sul Portale Legno Veneto a servizio delle filiere corte – progetto IT FOR. “Una delle ricchezze della montagna è l’acqua, l’altra ricchezza della montagna sono i boschi – sottolinea l’Assessore regionale Gianpaolo Bottacin – ma il bosco in montagna è cresciuto nella sua estensione, nonostante quello che qualcuno in città possa pensare. A volte è diventato pure un problema. Il tema vero è quello di riuscire a valorizzare questo tesoro del territorio, che è il legno, creandone un valore aggiunto importante e quindi anche occasioni di lavoro. Ci sono delle difficoltà come la parcellizzazione del territorio, le aziende molto piccole, però credo che l’aggregazione, e quello che è emerso da questo convegno è una spinta verso l’aggregazione anche degli imprenditori, possa essere un’occasione importante da cogliere per cercare di sviluppare la filiera del legno e generare ricchezza che poi rimane sul territorio”.
Ad introdurre la Presidente di Confartigianato Imprese Belluno, Claudia Scarzanella che parlando del portalelegnoveneto.it ne risalta la caratteristica di piattaforma al servizio della domanda e dell’offerta del legname e, come borsa del legno, il supporto alle nostre filiere locali. Federico Correale di Veneto Agricoltura prosegue definendo il Portale del Legno Veneto uno strumento fondamentale in quanto permette di capire quali siano le esigenze delle varie filiere. “Bisogna potenziare il valore del legno e del suo mercato – sottolinea Correale – questo vuol dire dare valore a tutti gli operatori, a partire dai proprietari pubblici o privati che siano, per arrivare alle imprese che si occupano della gestione fino a raggiungere il mercato vero e proprio. Bisogna dare trasparenza al mercato e il portale aiuta a soddisfare tale bisogno, è un progetto che va coltivato”. Il dott. Antonio Biasi della Camera di Commercio di Treviso-Belluno si è occupato di definire le funzionalità di questo portale, partendo dalla sua struttura grafica fino ad elencarne i vantaggi: possibilità di pubblicare sul portale gli esperimenti d’asta dei lotti boschivi gratuitamente, possibilità di maggiori ricavi dalla vendita dei lotti grazie ad un più ampio ventaglio di imprese che propongono offerte al rialzo, possibilità di ricevere la newsletter per rimanere aggiornati sull’andamento del mercato e sulle novità del settore e, infine, l’iscrizione al portale è gratuita e non è vincolante né in questa prima fase, né nella successiva che riguarda le aste digitali. L’iscrizione è annullabile in qualsiasi momento. In più si possono pubblicare annunci gratuiti per la vendita e ricerca di prodotti o servizi del settore foresta-legno. Per Alberto Simiele, Assessore all’ambiente del Comune di Belluno, il portale aggiunge valore al legno bellunese, il quale si ritrova ad essere commerciato su un’area più vasta. Inoltre, permette di migliorare la suddivisione in lotti raggruppando tra loro i più piccoli al fine di offrire un prezzo più vantaggioso agli acquirenti. Chiude l’intervento dell’Assessore Villanova del Comune di Lusiana Conco parlando dell’esperienza positiva avuta con il portale.
Contemporaneamente in Centro Congressi si è tenuto il convegno organizzato dall’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali di Belluno, coordinato dal dott. for. Orazio Andrich, dal titolo “Bostrico: a che punto siamo?”. Anche qui è intervenuto l’Assessore Bottacin, che ha evidenziato come per Vaia la “Regione del Veneto abbia investito oltre 10 milioni di euro, sia come finanziamenti ai soggetti privati e pubblici per rimuovere gli alberi schiantati, sia con interventi diretti dei Servizi forestali regionali. Il problema è che la storia dice che quando accadono questi eventi inevitabilmente poi c’è il fenomeno del bostrico, che è non sempre arginabile, perché si riscontrano dei problemi di oggettiva difficoltà nel rimuovere gli alberi in alcune realtà. Basti pensare per esempio che gli esperti di valanghe ci hanno sconsigliato vivamente di rimuovere subito gli alberi abbattuti, perché fungono da paravalanghe naturali. Quindi non potevamo certo esporre la popolazione a questo tipo di rischi e gli albero sono rimasti a terra fintanto che non sono stati appaltati i lavori dei nuovi paravalanghe. Un luogo dove il bostrico riesce ad entrare in maniera assolutamente aggressiva e poi ad espandersi. Quindi il problema c’è, lo conosciamo. Abbiamo tentato in tutti i modi di arginarlo, e ci siamo riusciti solo parzialmente. Comunque continueremo in questa direzione”.
Mente il prof. Massimo Faccoli, docente di zoologia forestale all’Università di Padova, è intervenuto su “Cambiamenti climatici, peccete montane e bostrico tipografo: nuove emergenze fitosanitarie, strategie di contenimento e prospettive future”. Il bostrico viene definito come un parassita di debolezze, in condizioni sfavorevoli al bosco, ad esempio eventi eccezionali come ondate di calore, tempeste, siccità e defogliazioni, ed eventi graduali lenti ma progressivi come il cambiamento climatico e l’invecchiamento dei soprassuoli. Improvvise si innescano infestazioni che possono interessare anche piante sane. Queste sono tutte condizioni in cui il bostrico può infestare e riprodursi liberamente, basti pensare ai danni che possono essere causati dal cambiamento climatico a piante come l’Abete Rosso, amanti del freddo. Il futuro viene descritto in modo negativo: si prospettano nuove infestazioni in quanto il bostrico è un insetto favorito dalle temperature in continuo rialzo, senza contare il problema del conseguente aumento del fabbisogno idrico delle piante, le quali, in questo modo, si ritrovano più deboli e quindi più suscettibili all’insetto.
Federico Correale Santacroce di Veneto Agricoltura ha proposto il tema “Esperienze di contrasto alla diffusione del bostrico: gli interventi pilota nelle Foreste Demaniali Regionali gestite da Veneto Agricoltura”. Si è focalizzato su due realtà: gli interventi nelle FDR di Pian Cansiglio (BL) e di Giazza (VR). In Pian Cansiglio la tempesta Vaia ha interessato buona parte della foresta con diversa gradazione di danno. L’infestazione si è palesata su piccoli nuclei e le piante colpite sono state abbattute e allontanate a cura delle stesse imprese già operanti sui lotti Vaia. A Giazza si sta applicando invece il metodo Push and Pull: vengono monitorate due aree in cui sono state inserite delle trappole a feromoni e a fine stagione dei repellenti. Durante le visite di controllo i valori sono al di sotto delle soglie usualmente considerate. “É, comunque, difficile trarre conclusioni sull’efficacia relativa del metodo push and pull impiegato, discriminando l’effetto dai fattori naturali che insistono sulla dinamica della popolazione di Ips tipographus”. Il tema invece del “Bostrico e la frammentazione della proprietà forestale” è stato trattato dal dott. for. Luca Canzan che ha evidenziato come “il Bostrico, oltre all’innesco provocato dagli schianti della tempesta Vaia, è stato fortemente incentivato dalla frammentazione della proprietà privata e dallo stato di abbandono generale, nonché dalla mancanza di norme che tutelino il lavoro dei Sindaci e dei Soggetti Attuatori”. A prova di ciò Canzan cita e spiega la Legge di Bilancio e Previsione n° 234/2021. Proseguendo con delle considerazioni sull’esperienza diretta, arriva alla conclusione che non bastano linee guida e procedure autorizzative semplificate ed accelerate, ma occorre una pianificazione dall’alto degli interventi, sia di realizzazione delle strade silvo-pastorali che di recupero delle piante schiantate-bostricate.
I convegni integrali sono disponibili sul Forum dell’Agricoltura di Montagna: https://forum.agrimont.it
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